Il rilevamento passivo si riferisce al processo di rilevamento della presenza, delle caratteristiche o delle attività di oggetti o segnali senza emettere attivamente energia o segnali per sondare l’ambiente. Invece, i sistemi di rilevamento passivo si basano sulla ricezione e sull’analisi dei segnali naturalmente emessi o riflessi da oggetti o fonti di interesse. Questo approccio viene spesso utilizzato nella sorveglianza e nella ricognizione dove la furtività e la minimizzazione della rilevabilità sono considerazioni importanti.
Un sistema di rilevamento passivo è una tecnologia o configurazione progettata per rilevare e analizzare segnali o emissioni da oggetti, eventi o fenomeni senza emettere segnali propri. In genere coinvolge ricevitori sensibili e tecniche di elaborazione del segnale per estrarre informazioni rilevanti dai segnali ambientali, come onde radio, radiazioni infrarosse o onde acustiche. I sistemi di rilevamento passivo vengono utilizzati in una varietà di applicazioni, tra cui la raccolta di intelligence militare, il monitoraggio ambientale e la ricerca scientifica in cui sono richieste capacità di osservazione segreta o di rilevamento remoto.
Il rilevamento della vitalità attiva implica il controllo della presenza di segnali o attività vivi e attivi. Solitamente utilizza metodi di indagine o rilevamento attivi per garantire che i segnali o le risposte rilevati provengano da una fonte vivente piuttosto che da un’entità passiva o dormiente. Viene comunemente utilizzato nei sistemi biometrici o nei processi di autenticazione in cui la conferma della presenza di una persona vivente o di un dispositivo attivo è fondamentale per scopi operativi o di sicurezza.
Il rilevamento passivo della vitalità, invece, verifica la presenza o l’attività di un’entità vivente analizzando i segnali naturali o ambientali emessi o generati dall’entità stessa. Non sonda o stimola attivamente l’entità, ma si basa piuttosto sull’individuazione di segnali o comportamenti caratteristici che indicano la vitalità dell’entità. Questo approccio viene utilizzato in vari contesti, come il monitoraggio della fauna selvatica, dove osservare comportamenti o emissioni naturali aiuta a confermare la presenza e lo stato degli animali senza disturbarli.
Il principio del radar passivo è quello di utilizzare i segnali a radiofrequenza esistenti, come le trasmissioni radiofoniche e televisive, come fonti di illuminazione per scopi di rilevamento radar. Invece di emettere i propri segnali radar, un sistema radar passivo analizza i riflessi o gli echi di questi segnali ambientali provenienti da oggetti nell’ambiente. Confrontando i segnali ricevuti con le trasmissioni originali, il sistema radar passivo è in grado di rilevare e tracciare bersagli come aerei, navi o veicoli. Il radar passivo offre vantaggi in termini di emissioni ridotte per operazioni segrete, minori costi operativi e maggiore resistenza ai disturbi rispetto ai tradizionali sistemi radar attivi.